giovedì 19 agosto 2010

Dopo la trentesima volta sotto l'Equatore





E’ stata una esperienza bella quella vissuta con GLI AMICI PER L’AFRICA a Nampula . Abbiamo completato il lavoro della falegnameria con impianto di aspirazione delle polveri . Le cose che maggiormente mi hanno segnato sono: in primo luogo l’attenzione di tutto il gruppo alla mia salute , veramente commovente il come da parte di tutti c’è stato una continua attenzione a che non facessi fatiche eccessive , a che mi alimentassi correttamente , ai controlli della glicemia. Altra cosa che mi è rimasta nel cuore la vivacità di fede delle comunità cristiane con le quali siamo venuti a contatto , la loro attenzione a sottolineare il valore e l’importanza della PAROLA di DIO accompagnata nella sua accoglienza con canti e danze che mettevano in evidenza che era DIO che in quel giorno parlava a noi , e tutto questo fatto senza preoccupazione per il tempo che veniva impiegato .Un’altra cosa sempre relativa alla fede di queste comunità cristiane ; una domenica durante la s.Messa è stato battezzato un ragazzo di 18 – 20 anni circa . E stata una festa per tutta la comunità sembravano tutti parenti . Hanno accolto questo ragazzo veramente come un figlio ,un fratello che ritorna dopo tanto tempo ,mi sono ritrovato a piangere come non mi succedeva da tempo , si dalla commozione, ed al pensare come da noi queste realtà sono vissute in maniera così distaccata . Alla fine sono andato ad abbracciarlo anch’io ma ha voluto essere un abbraccio di accoglienza in questa nostra grande famiglia CRISTIANA e la sua risposta è stato un ricambio di abbraccio da fratello . Altra cosa che mi è rimasta nel cuore è la limitatezza dei nostri missionari . Oberati da tanto lavoro ,dall’età , dalla salute che non sempre aiuta ..Li ho visti stanchi invecchiati . E’ per questo che la presenza dei laici deve essere un appoggio ,un sostegno alle loro fatiche , alle loro preoccupazioni ,non un ulteriore impegno . E’ per questo che diventa importante che la nostra presenza sia una presenza matura,che sappia autogestirsi almeno nelle cose che riguardano il quotidiano. E’ evidente che per quanto riguarda la programmazione degli interventi e per i contatti con le realtà locali avremo bisogno del loro appoggio e del loro consiglio , ma poi dobbiamo cercare di essere il più possibile autonomi. Grazie di cuore a tutti coloro che mi hanno accompagnato in questa ulteriore esperienza di servizio. bruno